La legge nazionale del bilancio di previsione e quello pluriennale per il 2022-2024, stabilisce, tra le tante cose, la stabilizzazione degli operatori sanitari precari della Sanità, assunti negli ambiti della pandemia e che hanno lavorato per almeno 18 mesi, maturati al 30 giugno 2022.
Ovunque, ma tranne in Molise, dove sono stati assunti con contratti di partita iva e dove una legge regionale spostava i termini al 31 dicembre 2022 e non al 31 giugno 2022.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri oggi osserva tale legge, proponendo per i lavoratori, che stanno lavorando, una serie di obiezioni alla loro stabilizzazione, affermando di fatto un palese discrimine ed una sorta di ingiustizia sociale verso d loro.
Nascono qui le critiche al Governo del consigliere regionale Angelo Michele Iorio, che considera il decreto stesso del Governo anticostituzionale, perché di fatto impedisce ai lavoratori molisani, assunti alla stregua di consulenti e professionisti, anziché come personale di supporto, di essere considerati uguali ai precari degli altri territori.