Troppi lavoratori pendolari e universitari per poche carrozze. È quello che succede ad ogni ricorrenza alla Stazione Termini di Roma per il rientro in Molise con destinazione Isernia.
I viaggiatori più fortunati hanno preso posto seduti, altri si sono dovuti accontentare di rimanere in piedi per il viaggio, ma numerosi, pur con i biglietti in mano, sono rimasti sulla banchina della stazione ferroviaria per l’incapacità del ridotto numero di vagoni messi a disposizione per far fronte alle richieste dei viaggiatori. Una condizione che si ripete troppo spesso dalla Capitale a Campobasso tra convogli ferroviari in ritardo e autobus sostitutivi, anche questi non sempre presenti negli orari prestabiliti da Trenitalia. Con molta probabilità, purtroppo, lavoratori e studenti troveranno i soliti intoppi e calca anche nel tragitto inverso che da Campobasso, Isernia e Venafro li riporterà nella Capitale dopo l’Epifania.
Un quadro di difficoltà palpabile ad ogni festività per l’arretratezza ormai consolidata del Molise in fatto di trasporto su rotaie, in attesa di vedere finalmente comunicazioni verso l’Adriatico e il Tirreno al passo con i tempi. Ma questa è un’altra storia.