Cresce la preoccupazione, da parte delle sigle sindacali del settore dei trasporti, in seguito all’ennesima sanzione inflitta ad un autista della linea Campobasso-Termoli.
Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, l’autista sarebbe stato multato dalle forze dell’ordine per aver effettuato una fermata in un punto non conforme alle normative previste dal Codice della Strada.
Un episodio che va ad accendere, ulteriormente, i riflettori sulla sicurezza delle fermate della strada statale 687, meglio conosciuta come Bifernina. Un’arteria viaria che risulta essere già al centro di diverse segnalazioni legate ai rischi della viabilità e della sicurezza.
La vicenda pone l’attenzione e suscita interrogativi, sempre maggiori, circa l’incolumità dei dipendenti e dei passeggeri. Gli autisti, in primis stanno operando – come ormai noto da tempo – in un contesto nel quale l’incertezza regna sovrana e costretti ad eseguire fermate in zone tutt’altro che sicure a causa di una rete non adeguatamente regolamentata ed allineata con il Codice della Strada.
Oltre alla sicurezza, i lavoratori rischiano tra l’altro quotidianamente di perdere la propria patente e di esporsi a conseguenze legali in caso di incidente.
Nonostante le numerose segnalazioni e gli incontri che si sono svolti negli ultimi mesi per affrontare la questione delle fermate non a norma, l’ultimo dei quali risalente al 27 febbraio scorso, la Regione non ha ancora intrapreso azioni per risolvere la situazione. L’unico impegno preso dalle istituzioni riguarda la messa a norma delle fermate, ma questa è una soluzione a lungo termine che potrebbe richiedere anni per essere realizzata.
La richiesta dei sindacati è chiara: è necessario adottare misure immediate per garantire la sicurezza di tutti coloro che utilizzano il trasporto pubblico. Le fermate devono essere regolarizzate e rese sicure per evitare incidenti e sanzioni ingiustificate. Inoltre, è fondamentale che l’azienda smetta di intimidire gli autisti con sanzioni quando si rifiutano di fermarsi in punti non sicuri. Le sanzioni, infatti, sembrano più una strategia per coprire le inadeguatezze strutturali del servizio piuttosto che un mezzo per migliorare la sicurezza.
La situazione, denunciano i sindacati, è inaccettabile e indegna di un paese che si definisce civile. È tempo di prendere decisioni politiche concrete, per non mettere a rischio ulteriormente la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. La collettività merita di viaggiare in condizioni di sicurezza, e le istituzioni hanno il dovere di garantire che ciò avvenga, senza ulteriori ritardi.