Prosegue il dibattito sull’emergenza idrica in Molise, un problema che negli ultimi anni si è aggravato a causa dei cambiamenti climatici, ma che è determinato anche da una rete obsoleta, che è la causa principale della dispersione delle risorse.
A questo quadro si aggiungerebbero anche i tentativi, da parte di altre regioni vicine che si trovano a loro volta in stato di emergenza, di attingere alle risorse idriche molisane.
In merito a questo, la Consigliera regionale Micaela Fanelli non condivide le dichiarazioni recentemente rilasciate dal nuovo Presidente di Molise Acque Vincenzo Napoli, che sembra sia favorevole alla realizzazione di un collegamento tra la diga del Liscione, nel territorio di Guardialfiera, alle zone della Capitanata, nel foggiano. Secondo il Presidente infatti le risorse del lago di Guardialfiera non rientrerebbero tra quelle potabili, e la loro cessione alle regioni vicine non aggraverebbe quindi l’emergenza idrica in regione.
Dopo queste dichiarazioni è stata quindi presentata la richiesta di chiarimenti rivolti dalla Consigliera del Partito Democratico al Presidente di Giunta Francesco Roberti e al Consigliere delegato Sabusco, partendo dal fatto che in materia di gestione di risorse idriche l’ultima parola spetta sempre al Consiglio Regionale.
A non convincere l’esponente del PD, oltre alle dichiarazioni di Vincenzo Napoli, c’è anche la recente approvazione all’unanimità, da parte del consiglio regionale Pugliese, di una mozione in seguito alla quale è stato dichiarato lo stato di emergenza idrica nella provincia di Foggia, richiedendo quindi il potenziamento delle infrastrutture già presenti e l’avvio di altri progetti per fronteggiare il problema. Tra questi rientrerebbe il collegamento tra il Liscione e il lago di Occhito già autorizzato da Roma, per il prelievo di circa 50.000.000 di metri cubi di acqua.
Tutto questo senza che il Governo regionale molisano abbia però approvato ancora nulla.
Tra le proposte lanciate dagli esponenti d’opposizione a tutela delle risorse idriche regionali, rientra la costituzione di una commissione speciale sull’acqua e della Consulta idrica.
Intanto l’amministrazione regionale, nell’ambito della gestione dell’emergenza, dovrà considerare anche una riprogrammazione dei fondi per l’adeguamento del Molise alle normative stabilite dall’Unione Europea in materia di gestione delle risorse idriche.