Proseguono le indagini della Procura di Foggia sul naufragio del peschereccio Normandy

A poco più di una settimana dal naufragio del peschereccio di Termoli, Normandy, avvenuto il 26 febbraio nel quale ha perso la vita il comandante Giocchino Dell’Olio, presenta troppi dubbi ed interrogativi.

La Procura di Foggia – coadiuvata dal Pubblico Ministero Giovanni Perdonò – ha disposto l’autopsia sul corpo del 58enne, originario della Puglia, effettuata all’Ospedale San Timoteo dal dottor Michele Rinaldi.

Gli inquirenti, stanno puntando su ogni dettaglio per ricostruire la dinamica dell’incidente avvenuto nelle acque a largo di Lesina.

Sembrerebbe, intanto, che la difesa degli armatori abbia anticipato una strategia che prevede diverse perizie tecniche ed in particolare l’analisi dei filmati ed ulteriori accertamenti una volta recuperato il relitto.

Secondo una prima ma superficiale ipotesi iniziale, sembrerebbe che ad aver causato l’imbarco d’acqua – generando la cosiddetta “scuffia” – sia stato un ostacolo naturale che ha determinato una perdita di stabilità con il ribaltamento dell’imbarcazione.

Per stabilire le eventuali responsabilità e chiarire qualsiasi aspetto, seppur minimo, della vicenda saranno impiegati – da parte della difesa – un consulente per l’anatomo-patologia, un perito informatico, un docente dell’istituto nautico ed un comandante della marina mercantile.

Accertamenti indispensabili per non lasciare nulla al caso.

Intanto a Termoli, città del peschereccio, i pescatori stanno procedendo con una raccolta fondi volta a sostenere la famiglia del comandante venuto a mancare. In pochissimo tempo sembrerebbe essere stata raggiunta una somma importante che dimostra la vicinanza del settore marittimo ai familiari di Gioacchino Dell’Olio.

Ora non resta che attendere l’esito dell’autopsia ma bisognerà aspettare, come da prassi, i tempi tecnici.