Proseguono le indagini per le due sorelle di Campobasso trovate morte a Roma

La tragica scoperta dei corpi senza vita di Angela e Amelia Gammieri, due anziane sorelle di 93 e 87 anni originarie di Campobasso, ha scosso il quartiere Prati a Roma, dove le due donne vivevano da sole. Il ritrovamento è avvenuto a seguito di una segnalazione dei vicini, che avevano avvertito un odore nauseante provenire dall’appartamento. I corpi, trovati in avanzato stato di decomposizione, risalirebbero a un periodo che va oltre il Natale, ipotizzando una morte avvenuta almeno un mese prima.

Le sorelle, che avevano vissuto una vita appartata, erano ben conosciute nel quartiere per i loro buoni rapporti di vicinato. Le due donne avevano accumulato nel corso degli anni un considerevole patrimonio, che si aggirerebbe intorno al milione di euro, oltre a possedere un appartamento nel quartiere.

Nel corso delle indagini, la polizia ha trovato un biglietto scritto a mano dalle due donne, un testamento olografo che designava un erede per il loro sostanzioso patrimonio. Però, l’assenza di un atto notarile ha sollevato diversi interrogativi. Nessun documento ufficiale sarebbe stato redatto o depositato da un notaio, alimentando i sospetti sulle circostanze della loro morte.

Nonostante l’assenza di segni di violenza sui corpi, un dato che ha escluso l’ipotesi di una colluttazione tra le sorelle, restano numerosi dubbi sulla dinamica dell’accaduto. La porta dell’appartamento, chiusa dall’interno, non presentava segni di effrazione, e nulla sembra essere stato rubato, escludendo quindi l’ipotesi di una rapina finita tragicamente.

La procura di Roma ha avviato un’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio a carico di ignoti, spinta dalla stranezza di alcuni particolari: le sorelle sono state trovate nude e a breve distanza l’una dall’altra. Circostanze che fanno difficilmente pensare a una morte naturale sopraggiunta per caso. Una delle ipotesi in campo è quella del suicidio, legato al recente lutto per la perdita di una sorella, ma non si esclude che le due donne possano aver ingerito una sostanza letale.

Un altro aspetto che ha catturato l’attenzione degli inquirenti è il beneficiario del testamento. L’uomo, indicato dalle sorelle come erede del loro patrimonio, non è né un parente né un collaboratore domestico, ma una persona di cui le due donne si fidavano. Nei prossimi giorni, l’uomo sarà ascoltato dagli investigatori per fare chiarezza su questo legame e su eventuali motivi che potrebbero averlo messo al centro del testamento