Pubblicati dall’Ispra gli ultimi dati sul consumo di suolo in Molise

Si celebra ogni anno il 5 dicembre la Giornata Mondiale del Suolo, istituita dalla FAO nel 2014 per rimarcare l’importanza di mantenere un suolo libero dall’inquinamento e per promuovere una gestione sostenibile delle sue risorse.
In occasione della ricorrenza, l’ISPRA ,l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, ha pubblicato gli ultimi dati relativi al consumo di suolo in Italia e nelle singole regioni. Secondo l’indagine, nel 2023 il Molise ha perso oltre 17 mila 500 ettari di suolo: al primo posto la provincia di Campobasso con quasi 12. 400 ettari consumati, seguita da Isernia con oltre 5 mila 500. Tra le principali città molisane, Campobasso ha registrato 1.122 ettari di suolo trasformato, seguito da Termoli, con 1.008 , chiude Isernia con 598. Tra gli svantaggi determinati dal crescente consumo di suolo, c’è sicuramente l’aumento del rischio di dissesto idrogeologico, soprattutto per quei territori che si trovano lungo la costa o in prossimità dei fiumi. Le condizioni di dissesto sono certamente favorite dalla cementificazione, che toglie al suolo la possibilità di assorbire l’acqua piovana, ma anche dalle operazioni di disboscamento che precedono le fasi di costruzione di nuovi edifici, considerato che la vegetazione ricopre un ruolo importante nella prevenzione dei fenomeni franosi. Spesso inoltre il consumo di suolo in edilizia sottrae terreni inizialmente destinati all’agricoltura.
La crescente urbanizzazione incontrollata potrebbe essere contrastata attraverso l’adozione, da parte delle istituzioni, di un piano territoriale in grado di regolare lo sviluppo urbano considerando anche l’aspetto della sostenibilità ambientale.