Sui punti di primo intervento di Larino e Venafro prossimi alla chiusura giungono le precisazioni del presidente della Regione Donato Toma.
A fronte della diffusa preoccupazione sociale, il governatore ha infatti inteso spiegare alcuni passaggi
Con Decreto ministeriale n. 70 del 2015 è stato stabilito che i Punti di primo intervento siano trasformati in postazioni medicalizzate del 118. Dunque, un servizio sanitario provvisorio, limitato nel tempo, operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema del 118 nelle ore notturne.
In ottemperanza a tale dettato, il Piano operativo sanitario 2015-2018 – approvato con accordo Stato Regioni del 3.8.2016 su proposta del commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e diventato successivamente legge dello Stato – ha previsto, di conseguenza, che presso gli ospedali di Venafro e Larino, oggetto di riconversione, venissero attivati temporaneamente Punti di primo intervento, per accompagnare il processo di riorganizzazione.
“Oggi – ha sottolineato Toma – ci si trova quindi a dare corso ad un iter amministrativo ineludibile”.
Allo stato attuale, pertanto, completata la riconversione degli ospedali, segue la disattivazione del servizio che non deve essere percepita come un ridimensionamento dell’attività svolta per l’emergenza. Anzi, l’Atto aziendale dell’ASReM prevede il potenziamento delle postazioni del SET 118, che saranno dotate di ulteriori mezzi, di personale infermieristico e di soccorso per consentire maggiore sicurezza ed equità nei tempi di accesso agli ospedali da tutto il territorio regionale.
Tra l’altro, il personale attualmente utilizzato nei punti di primo intervento potrebbe andare a potenziare la rete dell’emergenza territoriale garantendo i tempi di trattamento di certe patologie
Sempre al fine di potenziare il servizio di 118, sono in fase di attivazione le procedure di acquisizione delle disponibilità da parte delle associazioni, che attualmente forniscono mezzi e soccorritori, alla nuova configurazione della rete dell’emergenza.
In tal caso previsto il potenziamento, oltre che delle nuove postazioni di Campobasso ed Agnone, anche di quelle di Termoli ed Isernia, dotandole di ulteriori mezzi e personale.
“La disattivazione dei Punti di primo intervento – ha aggiunto il governatore – rappresenta una fase dell’intera riorganizzazione della rete dei servizi,che non riduce in alcun modo il livello e la qualità dei servizi di pronto soccorso e primo intervento nelle aree interessate.
“Tengo, infine, a ribadire – ha concluso Toma – che, dal momento in cui sarò nominato commissario ad acta, spenderò le mie energie – come già tra l’altro sto facendo – per affermare la necessità di attuare un Presidio di medicina territoriale per lo smistamento e la consulenza sul primo intervento, attivando forme di sperimentazione che prevedano anche il supporto degli Ordini professionali”.