Qualche riflessione a margine dell’Operazione Pinocchio a Campobasso

Quasi abbiamo perso il conto dei nomi delle operazioni che le Forze dell’Ordine, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, con l’impegno centrale della Procura della Repubblica, hanno efettuato a Campobasso e nel resto del Molise.

Operazioni che hanno portato grossi successi contro gli spacciatori ed anche contro i consumatori, sempre più spesso a loro volta veicoli di spaccio.

Successi che hanno smantellato cellule, per lo più clan familiari, ma non debellato il fenomeno, che sembra, in effetti, moltiplicarsi senza sosta, perfino producendo meccanismi di innovazione, con scenari sempre più ampi e delinquenti seriali che, dall’esterno, sempre più vengono a radicarsi nella piazza, forse più tranquilla per loro, del Molise.

L’Operazione “Pinocchio”, di cui ieri si è conclusa una prima fase, ha portato sicuramente allo smantellamento di una cellula, un nucleo appunto familiare e tanti fiancheggiatori, cellula che operava dalla centrale di via Quircio a Campobasso, ma che, per comodità, piazzava i prodotti, nell’ambito del mercato, in tante altre zone della città.

Una diffusione a dismisura, se si pensa che in soli sei mesi di indagine, da giugno 2018 e fino a gennaio-febbraio 2019, sono state documentate oltre 7.000 cessioni di cocaina, eroina, crak, haschish e marijuana ed altre droghe sintetiche.

Intanto in questa ultima operazione, sono finiti in carcere comunque persone già note, come Antonio Amoroso, il Pinocchio della vicenda, che , insieme alla sua consorte, Margherita Mandato, già precedentemente finita dietro le sbarre, avevano messo sù una grossa centrale di spaccio, una sorta di supermarket, situato in via Quircio, dove nel tempo sono state notate, anche e soprattutto da altri residenti che hanno segnalato la cosa, numerosissime frequentazioni, molti via via di persone, ad ogni ora del giorno e della notte.

A tal riguardo, arriva un nuovo percorso, un altro filone di indagine, che questa volta riguarda i consumatori, i quali hanno conoscenze mai veramente svelate del traffico e dei punti di spaccio, una situazione che porta, nonostante i successi delle Forze dell’Ordine e della Magistratura a determinare quello che è il dato più terribile che si sta registrando, quello di un aumento e non di una diminuzione delle dosi assunte e spacciate nell’intero Molise.

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