Rapporto Svimez: le difficili condizioni di vita nel Sud Italia

Che le condizioni economiche, ma anche sociali e culturali, del Mezzogiorno d’Italia fossero in enorme difficoltà, ce ne eravamo accorti un po’ tutti, soprattutto per quegli esodi che abbiamo vissuto spesso in prima persona e che parlano di oltre due milioni di persone, soprattutto giovani, che tra il 2002 e il 2017 hanno abbandonato le loro case per tornare ad emigrare, come fecero nel corso del secolo scorso i loro nonni.

Ma oggi arrivano i dati del Rapporto Svimez sul Mezzogiorno, un rapporto che anticipa le sempre più crescenti difficoltà economiche nelle regioni del Sud.

2 milioni che sono partiti, decretando spopolamenti massicci, sempre più problematici, abbandonando la terra dei loro avi, di questi il 50,4%, la metà dei disperati è fatta da giovani, di questi bel il 33% risulta in possesso di una laurea.

Una vera “emergenza” che non prevede rientri, perché i saldi dei rientri sono assolutamente negativi.

Lo si evince anche dai numeri che raccontano di coloro che sono stranieri e che scelgono di vivere nei luoghi del Mezzogiorno, un esempio preciso di saldo negativo è quello di coloro che provengono dall’estero che nel 2015 sono stati circa 65mila e nel 2017 poco superiori ai 75mila, a fronte degli italiani che si sono trasferiti altrove, che sono stati 124mila nel 2015 e 132mila nel 2017.

Tutto in una economia che torna dalle parti della recessione, in un sistema complessivo che mostra evidente il gap di lavoro rispetto alle altre aree del Paese.

Una economia che torna sottozero, dove i proclami di crescita sono quel che sono, soltanto proclami, niente di diverso, con un andamento che porta, in previsione, un Pil nel Sud di meno 0,3.

Fermi comunque anche gli investimenti,

Intanto viviamo tutti tra servizi scadenti, con quelli pubblici che non aiutano, ma anzi spesso e volentieri creano ulteriori difficoltà.

Vedi la Sanità. Noi in Molise ne abbiamo contezza quotidiana, potendo contare, si fa per dire, su dismissioni e difficoltà varie, come le cancellazioni e le carenze già a partire dai posti letto, per lo più sottratti al pubblico e donati al privato accreditato.

Restando nei posti letto, nel Sud ci sono 28,2 posti letto ogni 10 mila abitanti, contro i 33,7 al Centro-Nord. In Molise la forbice risulta perfino più ampia.

Anche nel settore del socio-assistenziale le cose non vanno, un esempio: per ogni 10mila utenti anziani con più di 65 anni, 88 usufruiscono di assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari al nord, 42 al centro, mentre il Sud solo 18 sono i fortunati.

Un ulteriore dramma è rappresentata dai dati che riguardano l’edilizia scolastica, ma di questo e tanto altro, ne parleremo, per non guastarvi le vacanze, in seguito, magari a ridosso della ripresa scolastica di settembre.

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