‘Red zone’, tre arresti per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso

In due, di origini campane e domiciliati a Campomarino, sono finiti in carcere, in quello di Larino perché positivi al Covid. Per una terza persona, di Sant’Elia a Pianisi, sono invece scattati i domiciliari. È l’esito di una operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Campobasso su disposizione del gip del tribunale del capoluogo molisano, Roberta D’Onofrio.

Contestato il reato di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, in danno di un imprenditore edile di Campobasso che, nonostante la preoccupazione, ha deciso di denunciare subito i fatti. Alla vittima, a ridosso del Natale, erano stati richiesti prima 7mila euro, poi 100mila. Mandante il molisano di Sant’Elia, anche lui imprenditore che dal primo avanzava delle somme di denaro.

Intimidazioni e minacce da parte dei due esecutori, uno dei quali già coinvolto nella faida di Scampia e legato al clan Di Lauro, nei guai più volti per spaccio di sostanze stupefacenti.

Tutti i dettagli illustrati stamane in una conferenza stampa

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