“Le operazioni delle Forze dell’Ordine che permettono di scovare chi percepisce indebitamente il Reddito di cittadinanza hanno il merito di fare il bene del Paese e non vanno strumentalizzate a fini politici, devono invece essere supportate da nuovi strumenti legislativi”.
Così il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati, Antonio Federico.
“I dati sulle truffe sul Reddito di cittadinanza – spiega il deputato – vanno ben inquadrati: secondo l’ultimo rapporto della Guardia di Finanza le truffe ai danni dello Stato valgono 15 miliardi, una cifra che somma gli illeciti negli appalti pubblici, i falsi invalidi, i finti indigenti per ottenere i buoni spesa e finanche le pensioni incassate da familiari di persone morte. Di queste truffe solo lo 0,8 per cento riguarda il Reddito di cittadinanza.
Più in generale, nel triennio 2019-2021, solo lo 0,87 per cento di quanto speso per il Reddito è finito nelle tasche di percettori illegittimi.
E per fare un esempio locale: in Molise su 4114 nuclei familiari percettori controllati, sono stati trovati 128 illeciti: circa il 3 per cento.
Questi dati smontano le tesi di chi vorrebbe tagliare una misura che invece ha garantito e garantisce stabilità sociale all’intero Paese.
In piena pandemia, grazie al Reddito di cittadinanza sono state aiutate concretamente 3,7 milioni di persone: donne, uomini, bambini, ragazzi, anziani, persone con disabilità ai quali lo Stato ha garantito un supporto determinante.
Non lo dice solo il Movimento 5 Stelle. Il Rapporto Svimez 2020 dice che, ‘in assenza di un simile strumento, l’improvviso lockdown, con il conseguente blocco di una serie di attività informali, avrebbe potuto determinare soprattutto nelle periferie delle grandi aree urbane e nelle aree marginali del Sud, profondi disagi economici con conseguenti e incontrollabili tensioni sociali’. Inoltre un’organizzazione di livello mondiale come Save the Children mette in rilievo un altro aspetto del Reddito di cittadinanza che definisce, ‘misura necessaria per milioni di famiglie e i loro bambini: sono ben 1,3 milioni i bambini che vivono in condizioni di povertà’.
Insomma – va avanti Federico – i truffatori e i delinquenti che percepiscono il Reddito di cittadinanza senza averne diritto, quindi, fanno un torto a chi è davvero in difficoltà.
Ecco perché i casi di truffa non dovrebbero essere usati per contestare la misura, ma devono portare a soluzioni sul più ampio tema dell’evasione fiscale che supera ormai i 100 miliardi annui con conseguenze dirette sulla comunità, visto che incide sulle liste d’attesa negli ospedali, sui servizi ai cittadini e sulle scuole”.
Federico termina: “Il MoVimento 5 Stelle, che il Reddito di Cittadinanza lo ha pensato, realizzato e analizzato, sa bene che ora la misura ha bisogno di miglioramenti e in questo senso abbiamo già sollecitato e ottenuto nuovi interventi in legge di bilancio su prevenzione e controlli, mentre continuiamo a lavorare su politiche attive e incentivi alle assunzioni dal momento che l’obiettivo primario è l’occupazione.
È sacrosanto perseguire e punire chi non ha diritto di accedere al Reddito, ma non bisogna penalizzare chi ne ha realmente bisogno”.