In Molise sono circa 3mila le persone che hanno già sottoscritto il modulo diffuso dalla CGIL per la richiesta del referendum abrogativo di alcune norme politiche introdotte negli ultimi anni che risultano penalizzanti per i lavoratori, come il regolamento in materia di licenziamenti e di contratti di lavoro che favoriscono il precariato. Sotto accusa innanzitutto il Jobs Act del 2015, che prevede la possibilità da parte del datore di licenziare, ma anche di non riassumere un dipendente dopo un licenziamento illegittimo o non motivato.
Nel corso dell’ultima riunione sindacale che si è svolta a Roma il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini ha annunciato la raccolta di 600 mila firme in favore del referendum che, se ci saranno o presupposti, potrebbe svolgersi la prossima primavera.
In Molise invece la questione sarà affrontata dalla sezione regionale del sindacato sia nel capoluogo molisano, durante le giornate di raccolta firme in programma dal 20 al 22 giugno, che in altri centri come Isernia, Oratino, Montagano e Torella del Sannio.
“L’interesse di tanti cittadini – spiega in merito il segretario generale del sindacato molisano Paolo De Socio – ci lascia ben sperare per il risultato finale di questa campagna di mobilitazione che ci vede impegnati per il lavoro stabile, tutelato, dignitoso e sicuro”.