Polemiche a dismisura nelle stanze ed istanze della Regione Molise, dove la battaglia politica è impegno quotidiano e dove sempre più fioccano accuse e contraccuse, distinguo ed alleanze messe sempre in discussione.
Adesso arriva puntuale, spaventando molto gli uomini della maggioranza, la questione dei debiti fuori bilancio, quelli maturati per servizi e forniture ed evidentemente e probabilmente ancora non pagati o pagati in fasi temporali diverse da qualle in cui dovevano essere saldati.
Parliamo di ben 15 milioni di euro, come evidenzia la Corte dei Conti, che ha operato un controllo a campione sul bilancio regionale del 2018, riscontrando appunto alcune anomalie nelle scritture contabili, debiti appunto fuori bilancio per impegni di spesa e pagamenti effettuati in esercizi finanziari successivi a quelli di reale competenza.
Della cosa si è occupato il gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle, che in effetti sta maturando l’iniziativa di chiedere, attraverso una apposita interrogazione, al Presidente Donato Toma come e con quali fondi intende coprire tali debiti, in pratica con quali soldi pagherà i conti non ancora saldati.
Voci spesso consistenti, che riguardano vari comparti e servizi, come ad esempio il Trasporto pubblico su ferro, un servizio che ha sempre portato un accumulo di risorse, accumulo che nel passato anche prossimo aveva raggiunto cifre ragguardevoli, sfiorando o addirittura superando i 90 milioni di euro.
Nel 2018, scrivono dal Movimento, la Regione ha impegnato e pagato a Trenitalia fatture per importi pari a circa 10 milioni di euro, per servizi resi nel 2017, dunque di competenza di quell’esercizio e non di quello dell’anno successivo.
Parliamo di debiti maturati anche nel governo precedente, quello di Frattura, che appunto non sono stati iscritti nel periodo giusto.
Alla nota della corte dei Conti la Regione ha naturalmente risposto di condividerla, prendendone atto attraverso una delibera di Giunta, la numero 328 del 2019.
La Giunta non ha potuto che predisporre una revisione straordinaria sugli impegni di spesa del 2019, una questione che potrebbe far emergere ulteriori debiti fuori bilancio e procurerebbe al Presidente Toma, attualmente già gravato da problemi interni alla maggioranza, l’onere di dover trovare i fondi necessari a ripianare l’intera situazione debitoria, fondi che sicuramente potranno essere presi da un aumento delle tasse o dalla riduzione della spesa e dunque dei servizi o dalla contrazione di nuovi mutui.
Tutto comunque graverebbe sulle tasche dei molisani, che già sono messi male, in fatto di lavoro, di servizi e tanto altro ancora.