Il Parlamento italiano ha voluto ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi politiche, approvando una specifica legge, la numero 56 del 4 maggio 2007.
Lo fece volendo dare considerazione e memoria storica alle tante vittime del terrorismo, colpite in quegli anni bui in cui l’intero territorio del Paese si tingeva del sangue di moltissimi cittadini, italiani, stranieri ed apolidi, caduti per mano di coloro che volevano colpire le regole della democrazia e gettare la -Nazione nel baratro del caos e dell’incertezza politica.
Per le celebrazioni annuali, auspicate e previste, fu scelta la data di oggi, il 9 maggio,che è la stessa di quella mattina del 1978, in cui a Roma, in via Caetani, fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, sequestrato, tenuto prigioniero ed ucciso barbaramente dalle Brigate Rosse.
Tante le vittime tra le forze dell’ordine, come il molisano Giulio Rivera e tante altre persone, quasi sempre gli agenti di scorta delle personalità a rischio di essere colpite, personaggi del mondo delle Istituzioni, politici, ma anche magistrati e docenti universitari, tutti nomi inseriti nelle liste di coloro che, con la loro morte, avrebbero dovuto sancire il fallimento delle norme democratiche e servire alla nascita di qualcosa di oscuro e assolutamente lontano dai diritti e doveri della Costituzione.
Da tutto questo e dalle battaglie vinte dai cittadini italiani deriva il “Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”, un giorno in cui dovremmo fermarci per un atto di riflessione, nel ricordo di coloro che si sono sacrificate, ancora una volta, per la libertà.