Il conflitto bellico in Ucraina e i suoi devastanti effetti militari, sociali ed economici anche per l’Italia impongono scelte politiche chiare. Rifondazione Comunista è per la pace e il disarmo, contro tutte le guerre e le spese militari. Non si può stare, né candidarsi alle prossime elezioni con quei partiti che al contrario finanziano i Paesi belligeranti.
Non si può stare al governo con chi ha votato di fissare al 2% del Prodotto Interno Lordo la quota del bilancio statale destinato alle spese militari. Innalzare ad oltre 26 miliardi di euro l’anno le spese della Difesa comporterà tagli ingenti alle spese sociali, istruzione e sanità; saranno ridotti ancora più drasticamente i trasferimenti finanziari dello Stato agli enti periferici, imponendo la cancellazione dei servizi minimi, scuole, trasporti e manutenzione del patrimonio pubblico.
Non si può amministrare con quelle stesse forze politiche che hanno decretato la fine amministrativa dei Comuni. Come possono proporsi alla guida delle amministrazioni locali sapendo che non c’è futuro per questi enti. Chi ha prodotto miserie e favorito illeciti e speculazioni non ha diritto – conclude Rifondazione Comunista – a proporsi nella Sinistra molisana motore del cambiamento.