La magistratura molisana concorda nel ritenere che il disegno di legge sulla riforma dell’Ordinamento giudiziario si presenti, sotto plurimi profili, in contrasto con il principio costituzionale di autonomia e indipendenza della magistratura stessa.
La nuova disciplina delle valutazioni di professionalità rischia di ingabbiare l’attività dei magistrati, determinando l’appiattimento delle decisioni sulla scia degli orientamenti del giudice dell’impugnazione e l’omologazione dell’organizzazione del lavoro alla volontà, se non all’arbitrio, del capo dell’ufficio.
Inoltre, per l’associazione nazionale magistrati, sezione Molise – “la drastica limitazione della possibilità di passaggio dalla funzione requirente a quella giudicante e viceversa, produrrà, fatalmente, l’effetto di separare la parte giudicante da quella requirente, sottraendo quest’ultima dalla sfera della comune cultura della giurisdizione, principale garanzia del corretto esercizio della funzione requirente in vista del raggiungimento della verità piuttosto che della vittoria processuale”.
L’ANM Molise quindi, con voce unanime, esprime profondo dissenso rispetto alla introduzione di norme che minano l’indipendenza e l’autonomia della magistratura e sollecita la riflessione dell’’Avvocatura e della società civile sull’interesse comune ad un esercizio efficace ed efficiente della giurisdizione.