Il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, come consuetudine scrive parole di augurio agli alunni e studenti che si accingono a tornare, domani, nelle aule scolastiche.
“La scuola” – afferma – “è certamente una palestra in cui si allena il cervello ad assimilare la conoscenza, a ragionare sui concetti, a creare un’opinione informata sui temi di maggiore rilievo o interesse … è anche il luogo del confronto con gli altri, del dibattito, dell’amicizia e della creazione di relazioni sociali”, tutte verità sacrosante, che dovrebbero dare significato all’attenzione verso l’intero “sistema scuola”, un’attenzione che da tanto tempo manca, a partire dalle molte strutture inadeguate, dai problemi dei docenti, dai percorsi formativi a volte discutibili, dai costi esorbitanti dei libri e del materiale didattico, dai trasporti e dalle difficoltà degli studenti e delle famiglie.
Anche i dati che riguardano il settore della scuola in Molise ci raccontano storie non certo positive, che vanno tutte molto al di là della retorica istituzionale.
Partiamo dagli alunni, dal dimensionamento e dagli organici.
Il numero complessivo degli alunni e studenti in Molise è di oltre 35mila, dislocati in circa 2mila aule.
La notizia è che ci saranno meno alunni in questo nuovo anno scolastico molisano, ben 656 alunni in meno, troppi, vuol dire che siamo in regime di “progressivo impoverimento”.
Nello specifico la differenza riguarda il confronto con lo scorso anno, con Campobasso e provincia che a fronte di poco meno di 26mila alunni, ne perde 596, mentre Isernia e provincia, quest’anno con poco più di 9mila alunni ne perde 60.
In una decina d’anni il Molise ha perso oltre 10mila alunni.
Relativamente agli organici in Molise, a fronte comunque del calo demografico, c’è la positiva situazione di un dato pressoché invariato del personale docente, con 4727 docenti e 530 deroghe per il sostegno, mentre il problema riguarda assai il personale ATA, che in 10 anni ha perso il 40% dei posti, segnando di fatto 361 collaboratori scolastici in meno.
A tali tagli si vanno ad aggiungere i 450 lavoratori per i quali non si è concretizzata la proroga prevista dell’organico Covid.
Comunque sono stati assunti a tempo indeterminato 187 docenti e 58 Ata, mentre il tempo determinato riguarda 905 assunzioni tra personale insegnanti, collaboratori e Ata..
Intanto nelle scuole molisane saranno davvero tanti i lavoratori precari, una questione che resta drammatica, nonostante i proclami e le promesse di stabilizzazioni.
In effetti le immissioni in ruolo sono state poche, rispetto ai posti disponibili, e sicuramente non hanno risolto i problemi.
Per gli Ata solo 58 autorizzate su 162 disponibili e per i docenti 185 a fronte di 298 disponibilità.