Il Centro Studi CGIA di Mestre, nella pillola comunicativa settimanale, attraverso il suo coordinatore, Paolo Zabeo, parla di una situazione sempre più difficile per gli imprenditori, soprattutto quelli delle Aziende piccole e medie.
Il problema, fortemente di tenuta economica, è dato dalle prossime scadenze, del 16 e 30 novembre, con il fisco che dovrà incassare da loro cifre che si aggirano intorno ai 68-69 miliardi di euro.
Saranno infatti chiamati a versare 19 miliardi di Iva, 16,2 miliardi di Ires, 12,5 miliardi di ritenute dei dipendenti e collaboratori, oltre a 10,9 miliardi di Irap, 7,3 miliardi di acconto Irpef dei propri dipendenti, e, amaro finale, 1,2 miliardi di ritenute d’acconto sui compensi dei professionisti.
Cifre enormi, che porteranno tante aziende a dover faticare moltissimo per uscire indenni da questo mese orribile, il periodo che costituisce un vero e proprio “stress test” , che permetterà agli imprenditori di misurare la tenuta finanziaria delle proprie attività.
La CGIA indica alcune soluzioni da attivare nei tempi davvero brevissimi, il Governo dovrebbe provvedere a tagliare drasticamente le imposte; il fine sarebbe quello di “ammorbidire” i versamenti relativi alle scadenze più critiche di ogni anno, praticamente quelle che scadono a giugno-luglio e novembre-dicembre.