È il Molise – dopo la Basilicata – ad avere la minore percentuale di popolazione esposta al rischio alluvione, grazie anche al basso consumo di suolo.
È quanto emerso dall’analisi realizzata da Italy for Climate insieme ad Ispra, tenendo conto delle cosiddette ‘buone pratiche’ in termini di sostenibilità ambientale.
26 gli indicatori utilizzati per l’analisi, articolati in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità.
A quanto pare, dati alla mano, il Molise possiede una quota di consumi di energia da fonti rinnovabili tra le miglior d’Italia pari al 36%. Numero non indifferente considerando il 17% della media nazionale.
Notevole anche il risultato che riguarda la popolazione residente in aree a rischio alluvione, il 2,4%, tra le più basse della Penisola. Così anche per il 3,9% del consumo di suolo.
Nel 2022 il numero di eventi estremi, rapportato alla superficie è stato – anche in questo caso – inferiore alla media nazionale.
Il dato negativo, che resta peggiore rispetto il resto d’Italia, riguarda la performance sulle perdite di rete idrica.
“Per guidare con successo un territorio verso la transizione energetica – ha dichiarato Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate – è essenziale avere una visione completa dell’andamento dei principali indicatori climatici della regione per identificare quali sono le aree che richiedono lo sviluppo di strategie mirate ed efficaci per mitigare e affrontare la crisi climatica. Con questo obiettivo, insieme a Ispra, abbiamo voluto sviluppare una piattaforma di condivisione di dati e buone pratiche, selezionando 26 indicatori chiave, molti dei quali frutto di specifiche elaborazioni originali, per una lettura intuitiva e comprensibile dei principali indicatori in gioco”.