I numeri forniti dall’Istat, che riguardano il Molise, si riferiscono al periodo tra gennaio e giugno 2018 e prendono in esame la situazione del lavoro nel territorio regionale.
Il responso è che l’occupazione è in salita: 109mila sono le persone che lavorano, un dato che si traduce con soltanto 5 mila unità lavorative in meno in confronto al periodo precedente la grande crisi economica.
Da questo deriva la riflessione di Giovanni Notaro, segretario generale aggiunto della Cisl di Abruzzo e Molise, che afferma subito come “il saldo tra assunzioni e cessazioni di lavoro è positivo ma la percentuale di contratti a tempo indeterminato è sempre più bassa dei rapporti di lavoro a tempo determinato, aumenta quindi il lavoro precario e l’occupazione non di qualità”.
A recuperare è soprattutto il settore dei servizi, che mostra un saldo di circa 3mila posti di lavoro in più, mentre l’edilizia e l’industria continuano ad essere i comparti più penalizzati.
Oggi sono oltre 18mila le persone in cerca di occupazione, che tradotto in termini chiari e simplici significa ben 7mila in più rispetto al 2008.
La disoccupazione in Molise ha toccato il 13,8 %, a fronte di una media nazionale che è pari al 10,7%.
Perciò non si dicono sciocchezze quando si afferma che, pur con numeri in salita, la situazione resta comunque assai complicata e soprattutto indicano che non sono state colte tutte le opportunità e gli investimenti partiti nel territorio della regione sono sicuramente pochi.
Per tutto questo dal sindacato si sottolinea come “il Molise abbia bisogno di un piano serio di medio lungo periodo per avviare concretamente un processo strutturato di crescita e soprattutto buona occupazione”.