I Consiglieri regionali Michele Iorio ed Aida Romagnuolo, il presidente dell’assise di palazzo D’Aimmo, Salvatore Micone ed il vice Gianluca Cefaratti, chiedono, per mezzo di una missiva l’intervento delle istituzioni, dal Ministero della sanità alla magistratura penale, affinchè in Molise torni ad essere concretamente garantito il diritto alla sanità.
L’ultimo provvedimento commissariale ha stoppato le prestazioni delle strutture private, aggravando la situazione
Eppure, per gli scriventi sarebbe palese il conflitto d’interesse. Presidente della Regione e Commissario alla sanità sono la stessa persona, Donato Toma, e la struttura di supporto è composta da dirigenti e funzionari che dovrebbero anche occuparsi del controllo. Dunque, impossibile che certi atti vengano impugnati dalla Regione per difendere i diritti dei molisani. Questi stessi atti, infatti, andrebbero firmati dal presidente Toma
Ora però urge una via d’uscita. Il rifiuto della sottoscrizione dei contratti da parte delle strutture private, come spiegato in più occasioni e con documenti alla mano, dipende dalla mancata garanzia della sussistenza delle strutture stesse.
Occorrerebbe disponibilità al dialogo per cercare una soluzione. Disponibilità al dialogo che manca proprio da parte della struttura commissariale alla sanità, mentre il Consiglio regionale non può intervenire in alcun modo.