La Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu ha riscontrato in diverse regioni, e anche nel Molise, un fenomeno che “appesantisce” il lavoro negli ambulatori dei medici di famiglia: pazienti over 50 con tripla vaccinazione, ma fatta in ritardo rispetto alla scadenza prevista della legge, che chiedono certificati per evitare le sanzioni amministrative. In questo senso nei giorni scorsi è stata anche presentata una interrogazione parlamentare, primo firmatario il deputato Domenico Furgiuele, che Fismu condivide.
Ernesto La Vecchia, segretario regionale Fismu, fa un appello al Governo ma anche alla Regione Molise, e spiega la situazione: “Parliamo di cittadini over 50 che hanno fatto la terza dose, anche se in ritardo, rispetto al termine dell’1 febbraio, magari anche per disfunzioni organizzative delle Aziende sanitarie locali. La multa è un automatismo in questo caso inutile e punitivo, non parliamo di no vax. La conseguenza è che ci ritroviamo gli ambulatori con molti cittadini che vogliono evitare la sanzione amministrativa di 100 euro e che si sentono vittima di una ingiustizia. Il tempo dato per adempiere all’obbligo di vaccinazione era stretto e spesso abbiamo riscontrato difficoltà delle stesse ASL a poter soddisfare la domanda di vaccinazione, da qui molti ritardi”.
“In questa fase – conclude La Vecchia – investire tempo e risorse per verificare caso per caso ci sembra una stortura burocratica evitabile. Il ministro della Salute Roberto Speranza e quello della Finanza, Daniele Franco, e il Governatore del Molise, Donato Toma intervengano per sanare questa situazione”.