La questione sta nella disparità di trattamento tra due eventi sismici, quello in Molise dell’agosto 2018 e quello della zona dell’Etna nel dicembre sempre 2018.
La disparità e nelle disposizioni del cosiddetto Decreto “Sblocca Cantieri”, varato dal Governo Conte solo poche settimane fa, una disparità di trattamento, riguardante modalità, tempi e possibilità di assunzioni da parte dei comuni siciliani e non molisani, individuata dal Sindaco di Larino, Pino Puchetti, e subito resa alla stampa.
Ora rispondono al primo cittadino di Larino, i parlamentari molisani del Movimento 5 Stelle, che affermano di aver subito chiesto lumi al Sottosegretario ala Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vito Crimi, il quale, intervenendo sulla vicenda ha sottolineato come “il sisma dell’area etnea ha colpito 9 Comuni, arrecando danni a circa 4mila edifici, dichiarati inagibili, 30 scuole e tanti luoghi di culto. Il danno complessivo è stimabile in 240 milioni di euro. Il sisma del Molise ha coinvolto 21 Comuni, con circa mille edifici dichiarati inagibili, con il 33% di questi con danni lievi. I danni stimati sono per 40 milioni”.
I parlamentari affermano di essere d’accordo con il Sottosegretario, reputando che “i due eventi non sono direttamente paragonabili, per la tipologia di interventi normativi che necessitavano. Per tale motivo si è reso necessario potenziare le risorse in dotazione ai 9 comuni dell’area etnea, con una quantità di personale, seppur minima, che potesse svolgere le funzioni specifiche di istruttoria delle pratiche di ricostruzione. Per i Comuni coinvolti nello sciame sismico dell’agosto 2018 in Molise, invece, data la minore entità dei danni subiti e la distribuzione su una quantità di Comuni più ampia, si è ritenuto che le amministrazioni possano sopperire, almeno in questa fase iniziale, con il proprio personale”.