È l’Aquila la Capitale Italiana della Cultura per l’Anno 2026.
A leggere il verdetto è stato il Ministro Gennaro Sangiuliano, aprendo la busta consegnatagli dal Presidente della Giuria che ha selezionato i progetti delle 10 città finaliste, Agnone, Agnone, Alba, Gaeta, l’Aquila Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese.
Il ministro ha comunicato la scelta unanime dei componenti, una situazione che ha valorizzato di fatto la bontà di una fase programmatica che è stata davvero molto apprezzata e che sicuramente sarà al centro di un importante processo di valorizzazione dell’intero territorio alto abruzzese e dei suoi abitanti.
Una resa culturale che è stata spiegata in una motivazione estremamente positiva, perché lega le situazioni culturali dell’area e soprattutto le competenze mostrate anche nella confezione di produzioni economiche di gran rilievo tecnico e scientifico.
Le altre città si sono classificate al secondo posto, mostrando di non essere inferiori per qualità imprenditoriali.
I loro progetti sono stati apprezzati e commentati positivamente, fino alla proposta che è emersa nel corso della cerimonia di proclamazione, quella di costituire un riconoscimento ai territori finalisti.
Un punto di onore per i partecipanti, per i Sindaci, per le persone che sono state coinvolte e soprattutto nell’augurio di un futuro ricco di soddisfazioni per tutte le loro comunità.
Intanto, visibilmente commosso, il Sindaco de l’Aquila, Pierluigi Biondi, ha ringraziato, tra i tanti, i suoi concittadini, che ancora in tanti soffrono le conseguenze del sisma, anche se la loro città sta rinascendo giorno per giorno in tutto il suo splendore.