Ancora tanti, tantissimi problemi ci sono da risolvere in Molise. A risentirne, in questa Regione, a discapito dei cittadini, un pò tutti i settori pubblici. Dalla sanità, alla pubblica amministrazione alla scuola, le cose sembrano non andare per il verso giusto.
A denunciare da anni una situazione sconcertante all’interno del comparto scolastico de territorio la Uil Molise che ha affermato che perto qualcosa cambierà e forse questa volta in meglio. Il Sindacato ha incontrato negli scorsi giorni il neo Ministro dell’Istruzione, Fioramonti, e ne sono usciti spunti di riflessione e di impegno interessanti.
“L’intento di entrambe le parti – illustra Uil -è quello di non limitarsi a questo primo appuntamento, ma di instaurare un rapporto proficuo di collaborazione e confronto su temi che da troppi anni son rimasti relegati all’angolo dell’agenda politica e che richiedono, finalmente, un’azione politica seria di investimenti e promozione dei settori dell’Istruzione e della Ricerca. Non possiamo più cedere il passo rispetto agli altri Stati europei come avvenuto in questi anni, anzi dobbiamo recuperare terreno rilanciando un comparto che rappresenta, checché se ne dica, una risorsa strategica e una innegabile ricchezza preziosa per lo sviluppo, la competitività e l’innovazione dell’intero sistema Paese. Dobbiamo prenderne coscienza e pertanto è opportuna anche un’adeguata sensibilizzazione.”
“Tutto questo, però, non potrà prender forma con la solita invarianza di spesa, ma solo con le dovute poste economiche che dovranno esser previste fin da subito nella prossima e vicina legge di bilancio ed è questo concetto che, come UIL, abbiamo tenuto a precisare al Ministro del MIUR.”
Gli obiettivi del sindacato: “È importante uno stanziamento di risorse a 360° che parta dall’equo e paritario finanziamento – per tutte le Regioni, garantendo le pari opportunità costituzionalmente riconosciute a tutti i cittadini – di tutte le Università statali e arrivi a una sempre maggiore promozione e garanzia dell’accesso al diritto allo studio; che superi finalmente l’ingiusta condizione di precarietà dei tanti nostri ricercatori e che promuova le tante eccellenze che ci invidiano in tutto il mondo; che riconosca, attraverso i rinnovi contrattuali e il riconoscimento delle singole specificità, la professionalità dei lavoratori del settore e che li valorizzi, anche concludendo i lavori in Aran della commissione sugli ordinamenti; che consenta nuovi ingressi attraverso un piano straordinario di assunzioni.”
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