Sei arresti in una importante operazione antidroga nel Basso Molise

Nel Molise si continua a diffondere la droga, nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine e delle strutture giudiziarie.

L’ultimo fatto riguarda l’indagine “Alpheus 1”, che ha portato di fatto a sgominare una vera e propria banda criminale, che da Portocannone operava nel Basso Molise, nei Comuni di Termoli, Campomarino e San Martino in Pensilis.

L’operazione condotta dal Ros Carabinieri di Campobasso e coordinata dalla Procura della Repubblica ha portato a Sei arresti, due divieti di dimora in Abruzzo, Puglia e Molise ed un divieto di espatrio.

Le indagini hanno permesso di trovare un riscontro con l’escalation dei consumi di sostanze stupefacenti, specialmente cocaina, nell’intera provincia di Campobasso, riscontro individuato nel pericoloso sodalizio criminale, con due cugini di nazionalità albanese, considerati i capibanda, e con gli altri componenti di origini rumene, ma anche qualche italiano.

La maggior parte pregiudicati, che hanno trovato una sorta di campo d’azione, scegliendo le zone della fascia costiera molisana.

L’operazione “Alpheus 1” è stata condotta con l’apporto, importante e significativo, di innovativi strumenti tecnici, che hanno aiutato nelle pratiche di osservazione, nei pedinamenti e nelle perquisizioni, permettendo di acquisire tutti gli elementi, risultati adeguati al carico di responsabilità per gli indagati, tutto in direzione, – come si sottolinea in un documento della Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Campobasso e Direzione Distrettuale antimafia – “alle attività di spaccio,commercio e detenzione con finalità di spaccio di sostanze stupefacenti in particolare del tipo cocaina, destinate alla commercializzazione nel territorio della provincia di Campobasso”.

L’evento ha trovato il commento del Procuratore della Repubblica, Nicola D’Angelo, che, richiamandosi all’iniziativa di Confcommercio e Confesercenti di diffondere degli appositi manifesti, ha ribadito più volte il concetto degli spacciatori come venditori di morte, come vere e proprie figure portanti di un mercato che porta all’annientamento fisico dei consumatori di droga.

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