È da tempo che il mondo agricolo critica la mancanza di soluzioni per contrastare l’immane presenza di cinghiali nel territorio molisano, una grande quantità di questi ungulati che moltissimi danni procurano e tanta paura fanno a chi si trova ad incontrarli in qualche passeggiata in campagna, ma ultimamente anche nelle periferie delle città e dei paesi.
Dei danni si sono sempre lamentati gli agricoltori, quelli procurati nella ricerca del cibo e perfino derivanti dai depositi degli escrementi, rendendo, ad esempio, inutilizzate grandi quantità di foraggio.
Problemi evidenti, come quelli narrati dalle Organizzazioni di categoria degli agricoltori, che diventano seri quando si attivano attraverso la distruzione di intere coltivazioni, ma anche negli attacchi alle persone, negli incidenti stradali, nella loro proliferazione incontrollata.
Una situazione di emergenza, che, sottolineano un po’ tutti, che richiede quegli interventi sicuramente straordinari.
Per questo viene accolta con favore la decisione della Regione Molise, che, attraverso l’Assessorato all’Agricoltura, ha autorizzato l’intervento del Selecontrollo, una pratica che si concretizza attraverso il variegato e per certi versi complesso settore della caccia di selezione, che dovrebbe, ad avviso di tutti, aggiungersi al prelievo venatorio, considerandolo esteso all’intero anno e non certo solo e soltanto a definiti periodi di tempo.
Sono misure che devono essere attuate da vari soggetti, a partire dai titolari delle imprese agricole e ai loro coadiutori, a tutti coloro che hanno aderito ai corsi di formazione, come quelli organizzati dalla Coldiretti, d’intesa con la Regione Molise, corsi in cui sono state assegnate le debite abilitazioni.