Si parla spesso di giovani, un po’ ovunque, sempre nelle campagne elettorali, nelle dichiarazioni dei politici, nei convegni, in ogni luogo, ma pochi forniscono i dati di un problema che sta diventando sempre più grave, quello della flessione delle nascite, la contrazione della popolazione giovanile italiana che ha interessato tutti i territori, ma in modo massiccio il Mezzogiorno d’Italia.
In dieci anni, il numero dei giovani, nella fascia d’età molto ampia che va dai 15 ai 34 anni, è diminuito di circa un milione, un numero assai significativo.
Una diminuzione che riguarda la fascia di età più produttiva della vita lavorativa, una questione che sta arrecando grossissime difficoltà alle aziende italiane.
Sono infatti sempre più gli imprenditori che faticano ad assumere personale e non soltanto perché non trovano candidati disponibili e preparati professionalmente, ma anche perché la platea degli under 34, quella più naturalmente pronta e adeguata ad entrare nel mercato del lavoro, si sta progressivamente riducendo.
Il Molise è sul podio delle Regioni che più hanno subito le flessioni più importanti.
Con meno 17,5 per cento si colloca, infatti, al terzo al terzo posto, preceduto soltanto dalla Sardegna, che è prima ed ha come dato un meno 19,9 per cento, e dalla Calabria che detiene meno 19 %.
A seguire, con dati negativi, la Basilicata e la Sicilia.
A livello Provinciale il terzo posto è occupato da Isernia, con una flessione del 22,2%, che segue il Sud Sardegna ed Oristano e precede Cosenza, Nuoro e Catanzaro.
Campobasso occupa il 26esimo posto, da dove racconta una storia di variazione numerica delle nascite che è diminuita dal 2013 di ben il 15,6%.