La questione delle persone in sovrappeso non è questione frivola e di costume, ma ha valenza di importanza sociale, dove si muove sia l’aspetto culturale che quello dei servizi sanitari e dei modi di vivere.
L’Europa, lo affermano gli ultimi dati, è sempre più obesa, la sua popolazione per il 70% è in palese eccesso di peso, è come una sorta di epidemia, non conosce pause, tutto continua ad aumentare, con un livello tra obesi e in sovrappeso che non si ferma, ma è destinato a crescere.
Situazione identica, con punte di eccesso, anche in Italia, dove l’incidenza è in continua crescita, cosa che diventa perfino difficile in Molise, che è, secondo il Rapporto Istat Noi Italia la regione d’Italia con più obesi.
I dati parlano in modo chiaro e perfino semplice, un abitante su 7 è infatti in sovrappeso in forma grave, contro una media nazionale che parla di uno su 10.
Un problema che riguarda anche i bambini, che mostrano, da un certo punto in poi, una tendenza che molto sicuramente pregiudicherà loro un buon percorso di salute per il futuro.
Ma è anche un segno di cattiva alimentazione, percorsi che abbandonano la dieta mediterranea e l’uso dei prodotti locali, mostrando un utilizzo alimentare scorretto, frutto di scelte di vita che poco hanno a che fare con il rispetto del sano e del giusto.
Parte consistente di colpa è anche dovuto alla crisi economica, con gli italiani e dunque i molisani che fanno la spesa nei luoghi dove si risparmia molto, andando a discapito, naturalmente, della qualità.
Intanto, a tal proposito, si registra l’opinione del Presidente della Società Italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche, Marcello Lucchese, che sottolinea come non bisogna sottovalutare la situazione.
Il numero degli obesi è cresciuto del 25% dal 1994 ad oggi e questo sottolinea che bisogna fare di più, a partire dalla considerazione di praticare diete, esercizi fisici ma anche cure farmacologiche e, nei casi più gravi, potrebbe essere opportuno sottoporsi a tecniche di chirurgia bariatrica e non certo per fini estetici, ma proprio a tutela della vita.
