Il comparto dell’edilizia rischia il blocco a causa degli aumenti sproporzionati dei materiali da costruzione

“Le misure finora adottate dal Governo per compensare l’eccezionale aumento dei materiali e delle materie prime, registrato da oltre un anno a questa parte, non sono sufficienti e si prospettano gare sottocosto con rischio di blocco per le opere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per i lavori in corso”.

Sono queste le parole di esordio di un documento delle Associazioni di Categoria dei Costruttori Edili, ACEM-ANCE MOLISE, che richiamandosi al grido di allarme lanciato nel Paese, fanno seguito al ricorso presso il Tribunale Amministrativo con il quale è stato impugnato il decreto di novembre 2021, dove si definiscono gli aumenti dei materiali, decreto ritenuto da loro davvero del tutto insoddisfacente nel metodo della rilevazione dei dati.

Per i titolari delle imprese edili molisane i mancati riconoscimenti degli aumenti effettivi possono paralizzare l’intero mercato delle opere pubbliche e soprattutto il già citato PNRR, nonostante le nuove norme previste nel decreto sostegni sull’aggiornamento dei prezzari e sull’obbligatorietà della clausola di revisione prezzi nei nuovi bandi.

Per loro non c’è stato e non c’è un adeguato metodo di calcolo e senza una compensazione concreta e reale, atta a fronteggiare l’ondata degli aumenti, si rischia un blocco del settore delle opere pubbliche.

 

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