Una collina completamente squarciata, quella situata nella cittadina di Monongah, negli Stati Uniti d’America, ubicata nello Stato del West Virginia.
Lì, in quel sito si verificarono numerose esplosioni, che uccisero 362 minatori.
Di questi 171 furono gli italiani e ben 87 provenivano dal Molise.
Sette i Comuni di origine dei minatori molisani: Bagnoli del Trigno, Duronia, Fossalto, Frosolone, Pietracatella, Torella del Sannio, Vastogirardi.
Era il 6 dicembre del 1907, una data che non si dimentica in questa terra di sacrifici ed emigrazione, quale è il Molise.
Spesso, in questi giorni di grande ambiguità e di immenso degrado culturale, si dimentica il dramma della partenza di tanti nostri corregionali, uomini e donne e bambini, che hanno dovuto affrontare, all’inizio del secolo scorso, le difficoltà delle lunghe traversate e una accoglienza non sempre giusta e fatta di spinte umanitarie.
Cercavano il lavoro, una vita migliore, qualcosa in cui credere che non fosse la disperazione delle loro case in Italia.
Per molti ci sono state le morti durante il viaggio, seppelliti nell’oceano, come accade ancora oggi e in situazioni peggiori nei nostri mari.
La tragedia del disastro minerario si commemora quasi ogni anno nella nostra Regione e nei Comuni di provenienza delle vittime, suscitando finora l’emozione di tutti, ma da qualche tempo sembra si sia alzata la nebbia più fitta su questi avvenimenti, sembra si sia volutamente preso una strada che porta verso la rimozione di tutto quello che ci può ancora turbare, forse perché le storie tragiche non ci piacciono, ci farebbero commuovere troppo e segnerebbero le nostre coscienze, meglio le frivolezze e le falsità, quelle si che trovano migliore circolazione nei nostri cuori diventati leggeri.