La questione è delicata e complessa, perché implica scelte chiare e decisioni assolutamente in linea con le più adeguate regole di sicurezza.
Riguarda il fatto che “in seguito al passaggio del Molise nella cosiddetta “zona Arancione” e in mancanza di una specifica Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale o di provvedimenti da parte dei Sindaci, a partire da lunedì 22 marzo si tornerà alla didattica in presenza nella scuola dell’infanzia, nelle primarie e secondarie di I grado, mentre per il II grado ogni singolo Istituto potrà optare per la didattica in presenza dal 50 al 75%”.
Tutto mentre non si è completato il piano vaccinale per l’intero personale né si è effettuato lo screening sugli alunni e lavoratori.
I Sindacati ribadiscono che ormai da tempo chiedono si attivino tutti quegli interventi indispensabili per garantire davvero una ripresa in presenza e in sicurezza.
Per loro “la scuola si fa a scuola” e perciò si rendono perfettamente conto del disagio e dei problemi che la didattica a distanza causa a tutti, alunni e famiglie in particolare.
Però ritengono che la sicurezza viene prima di ogni altra cosa e per questa ragione manifestano tutta una serie di perplessità sulla ripresa delle attività in presenza a partire, appunto, da lunedì 22 marzo.
Come detto i vaccini da completare, gli screening, ma anche rinforzare i tracciamenti, prevedere presidi sanitari e tamponi rapidi, dotare il personale dei dispositivi di protezione adeguati, tipo mascherine FFP2, e di conseguenza riaprire gli Istituti con una maggiore sicurezza.
A tal riguardo chiedono al Presidente della Regione ed all’Unità di Crisi regionale, che secondo quanto comunicato dovrebbero assumere decisioni al riguardo, di valutare attentamente la sussistenza di tutte le condizioni necessarie per riaprire le scuole.
Naturalmente la richiesta di valutazione complessiva è rivolta anche ai Sindaci, che, per le loro competenze, hanno possibilità di scegliere con oculatezza circa gli Istituti scolastici situati sui territori da loro amministrati.
