Sono oltre 80 i Comuni che lottano contro gli aumenti delle tariffe dell’acqua

Sono molte e spigolose le polemiche nate dopo la delibera del 30 dicembre 2021 con la quale Molise Acque chiede ai Comuni l’adeguamento delle tariffe idriche, considerandole retroattive, in pratica un recupero economico relativo agli anni precedenti.

Un aumento gravoso, che immediatamente si ripercuote sulle casse comunali, già abbastanza esigue, e sui cittadini, che dovrebbero gravarsi da subito non solo degli aumenti economici previsti ma anche di un esborso retroattivo, che di questi tempi è da considerare assolutamente negativo.

In effetti le Amministrazioni Comunali si sono subito mosse e oltre una ottantina di esse hanno scelto la strada del ricorso alla Magistratura, nella concretezza del Tribunale Amministrativo Regionale del Molise.

Cinque sono infatti i ricorsi proposti, uno, secondo le risposte della Giunta Regionale ad una interrogazione del consigliere regionale Gianluca Cefaratti, ancora in via da definire, ma gli altri tutti ben argomentati, tra i quali i due più affollati, quello a tutela di 32 Comuni, proposto e seguito dallo Studio Legale Di Pardo e l’altro, riguardante 30 Comuni, rappresentati dagli Studi degli avvocati Giuseppe Ruta e Massimo Romano.

Il  Tar dovrebbe pronunciarsi in un primo momento il 20 aprile, decidendo sulla sospensiva del provvedimento, per poi eventualmente entrare in merito alle altre decisioni, che sono attese dal folto gruppo dei rappresentanti degli enti locali, che di numero, ad impugnare la delibera ed a muovere ricorso contro Molise Acque, Egam e Regione, sono oltre la metà dei Comuni molisani.

Intanto bisogna dire che dalla Giunta regionale arriva la considerazione di un adeguamento che avrebbe dovuto trovare concretezza già da tempo, proprio perché le tariffe erano ferme al 2011 e dunque c’era necessità di provvedere al rispetto delle norme previste dall’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente, mentre si sottolinea il blocco  nell’attuazione a causa del ritardo con il quale si è provveduto a rendere operativo l’Ente di Governo che si occupa del Servizio Integrato nel territorio del Molise.

Un tentativo, dunque, di autoassolvimento da ogni responsabilità, che in concreto non ha soddisfatto nessuno.

 

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