Se parliamo di occupazione non possiamo esimerci dal partire da un dato, che risulta davvero preoccupante, quello del calo demografico, che nella stragrande maggioranza dei territori italiani è sicuramente incisivo e in netta posizione di allarme.
Il dato si estende alle persone da considerare in età lavorativa, praticamente dai 15 ai 64 anni, una presenza che, secondo le previsioni del Centro Studi della CGIA di Mestre, è destinata a diminuire, nei prossimi 10 anni, di almeno 3 milioni di unità, oltre l’8%.
Molte zone del Paese subiranno un crollo degli occupati, una specie di grande spopolamento,che inciderà fortemente su tutto, mortificando e di moltissimo l’intero mercato del lavoro e incrinando fortemente il mondo dei servizi alla collettività.
Tutto traspare dal monitoraggio delle 107 province italiane, le quali già adesso stanno soffrendo di questo male, che sembra davvero inguaribile.
Ad affermarlo sono i numeri elaborati dall’Istat, che sottolinea come le previsioni demografiche raccontano di una sola provincia italiana, quella di Prato che registrerà in 10 anni una variazione positiva, 1.269 unità pari allo 0,75% , mentre tutte le altre registreranno saldi assolutamente negativi.
In Molise le Province di Campobasso ed Isernia hanno gli stessi, identici problemi degli altri territori.
Il dato regionale complessivo ci racconta del quinto posto del Molise come dato negativo.
Viene subito dopo le altre Regioni del Sud, in questa graduatoria: Basilicata, Sardegna, Sicilia e Calabria.
I numeri dicono che al primo gennaio di quest’anno la popolazione in età lavorativa era di 181.071 unità, La stima al 1 gennaio 2034 è di 158.091, con una variazione assoluta 2024/2034 di 22.980 unità, praticamente meno 12,69%.
Sono percentuali che chiedono un immediato soccorso, visto che, nella stima, Campobasso perderà 16.722 unità ed Isernia 6.258.
Troppi, davvero troppi lavoratori, la nostra Regione non può e non potrà permettersi questa perdita che sarebbe davvero troppo grave.