Spazio alla questione Gigafactory in occasione del ‘Festival del Sarà’ a Termoli

Il futuro dell’intelligenza. Naturale, artificiale, politica. Questo il tema centrale dell’edizione di quest’anno del Festival del Sarà a Termoli.

Tanti gli appuntamenti che hanno dato vita a spunti e riflessioni di stretta attualità.

L’ultimo, ha visto un focus sulla questione della Gigafactory della cittadina adriatica. A fare chiarezza su alcuni aspetti Tommaso Pavoncello dell’ACC.

Abbiamo dovuto innanzitutto fare i conti con un rallentamento dell’elettrificazione- ha dichiarato – l’ACC ha acquistato 74 ettari di terreno nell’area industriale di Termoli, ha avviato i lavori bonifica di questo terreno, ha iniziato i lavori di scavo, ha avviato i carotaggi per iniziare i lavori di costruzione dell’impianto costruttivo, eravamo pronti per avviare la costruzione a maggio, giugno’.

A quanto pare la mobilità elettrica in Europa non gode della salute che in molti di auspicavano, motivo per il quale i piani industriali di chi produce auto si è dovuto adattare.

Recentemente, infatti, Stellantis ha annunciato che produrra modelli ibridi in più anche in Italia e molti dei motori saranno prodotti nello stabilimento di Termoli.


Ciò significa che i dipendenti della Gigafactory daranno vita a motori a combustione. Come spiegato da Pavoncello, si tratta di una situazione nella quale versa tutta Europa e non certo soltanto il Molise.

“Il messaggio che voglio lasciare – ha concluso – è che posso capire che il ritardo possa generare qualche preoccupazione o qualche nervosismo, però io sono convinto che alla fine sarà per il bene della Gigafactory di Termoli. Perché se vedrà  allocata la produzione di batterie con una tecnologia migliore penso che per uno stabilimento produttivo che dovrà essere qui sul territorio quanto, 30, 40, 50 anni, è opportuno vedere le cose in una prospettiva di lungo termine, che è poi una prospettiva su cui un’azienda  che deve investire miliardi di euro utilizza per prendere delle decisioni”.