Stato di emergenza idrica richiesto dalla Regione Abruzzo al governo

Il caldo afoso sembra avere le ore contate e si spera per le prossime settimane che le piogge tornino a dare nuova linfa a campagne arse dalla calura dei mesi estivi.

Nel frattempo la lunga siccità ha portato ad una vera e propria crisi idrica il vicino Abruzzo che ha chiesto lo stato di emergenza al Governo di Roma.

In gran parte dell’Italia i valori climatici più alti della media hanno determinato la forte riduzione della disponibilità di acqua nei laghi e nelle falde idriche, a fronte, tra l’altro, del massiccio afflusso di turisti nel Sud della Penisola, Molise e Abruzzo compreso.

Il quadro attuale ha assunto livelli di elevata criticità nei centri in provincia di Chieti che si affacciano sull’Adriatico; notevoli sono le preoccupazioni per residenti e villeggianti. Prefettura e amministrazione regionale di concerto si sono attivate per alleviare i disagi con autobotti e l’intervento della Protezione Civile.

La situazione non è molto diversa in Molise: con l’invaso di Occhito, tra le province di Campobasso e Foggia, giunto al volume morto, a dissetare i campi della Puglia potrebbe presto verificarsi la condizione che parte delle acque del lago di Guardialfiera vengano dirottate nella Capitanata. Il governo nazionale è favorevole al Decreto Agricoltura per soddisfare le esigenze irrigue del foggiano.

E mentre salgono in Molise i Comuni costretti a ridurre la portata idrica giornaliera giunge da Bojano la buona notizia del ripristino delle sorgenti di Santa Maria dei Rivoli di nuovo potabile dopo i sospetti di contaminazione.