Bisognerebbe mettere a punto nuovi orari per gli autobus pubblici che devono viaggiare sulla Strada Statale 647 Fondovalle del Biferno, detta comunemente Bifernina, per il trasporto di studenti e lavoratori pendolari.
Una sorta di riorganizzazione complessiva, perché se è pur vera che la sicurezza pretende un costo, non può essere assolto soltanto da questi lavoratori, che attualmente arrivano quasi sempre in ritardo a timbrare il tesserino, con la conseguenza di stipendi ridotti, a causa di un orario di lavoro non completo.
Per gli studenti è simile, perché non è economica la diminuzione, ma culturale e formativa, con a volte molti minuti persi di lezioni.
La questione è tutta nei lavori che stanno interessando la strada, con le chiusure parziali di alcuni viadotti nelle vicinanze della Diga del Liscione e con il traffico regolato a singhiozzo, attraverso alcuni semafori, oggi ben quattro, che permettono il passaggio alternato ai veicoli.
Una situazione che, nei casi migliori, quelli con attese più rapide, porta a destinazione con ritardi di una quindicina di minuti, arrivando alla mezzora nel caso si intercetti il rosso per tutti i semafori.
Solo qualche giorno fa a lamentarsi sono stati i dipendenti della FCA, che in certi turni timbrano in costante ritardo e che, perciò, chiedono qualche soluzione, che non può assolutamente essere quella di usare le auto private ed avviarsi per tempo, ma quello di poter utilizzare un servizio, quello del trasporto pubblico, sicuramente più adeguato e perfino meno pericoloso.
La richiesta di riorganizzare il servizio, modificando gli orari, è da condividere e sostenere, anche perché i lavori sulla Bifernina sono previsti fino al 2023 e perdere dei soldi sugli stipendi per un tempo ancora lungo non solo è deprimente, ma molto molto pesante ed ingiusto.