Parliamo di due milioni e mezzo di euro, soldi che provenivano dal Patto per lo Sviluppo della Regione Molise e messi dentro quello che tecnicamente è chiamato Fondo Sviluppo e Coesione e che interessa l’ambito temporale di sette anni, che va dal 2014 al 2020.
Erano soldi buoni, necessari a tutelare e rendere migliore, anche ai fini di una presenza turistica più elevata, l’area della Pineta di Campomarino.
Due milioni e mezzo che erano stati accolti con grande entusiasmo dagli amministratori, ma anche da parte della popolazione, che avrebbero potuto usufruire di uno spazio quanto meno riqualificato, salvaguardato e messo in sicurezza, sottratto all’incuria e al degrado ed alla grettezza di quanti continuano imperterriti a mortificarlo, invadendolo di rifiuti.
Risorse che oggi vengono meno, perché la Giunta regionale del Molise, capitanata dal Presidente Donato Toma, con una delibera, un atto amministrativo, ha sottratto la somma dagli interventi su Campomarino, destinandola ad altra zona del territorio di Isernia.
Una beffa per gli Amministratori di Campomarino, che si sono come visti recapitare una missiva, in cui a chiare lettere i governatori del Molise, hanno scritto “abbiamo scherzato”.
Un modo di fare decisamente non consono, anche perché nel Comune adriatico si erano innescate aspettative sicuramente positive, indirizzando con entusiasmo tutte le attività in funzione di un necessario rilancio del turismo.
La vicenda è stata naturalmente commentata molto negativamente dai cittadini, anche se l’assessore comunale al Turismo, Anna Michelina Saracino, ha annunciato impegni e mobilitazioni, una battaglia concreta per un riconoscimento, che non può essere cancellato con un colpo di mano assolutamente da condannare.