Torna centrale nel dibattito politico la qualita’ dell’aria a Venafro

Solo da pochi giorni, il parlamentare molisano Antonio Federico è stato nominato capogruppo del Movimento 5 Stelle presso la Commissione ambiente della Camera dei Deputati.

Come primo atto concreto ha voluto organizzare una sua visita alla zona della piana di Venafro, un sito tra Molise, Campania e Lazio, che da numerosi anni è sottoposto all’attenzione della popolazione per ottenere gli opportuni chiarimenti circa la qualità dell’aria e in relazione all’impatto di alcuni impianti industriali.

Una situazione che deve trovare chiarezza, soprattutto perché nel luogo sono presenti due inceneritori, un cementificio ed è stata programmata la realizzazione di una Centrale Turbogas.

Bisogna dire che i primi dati, forniti dal monitoraggio dell’Ispra, l’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, voluto a suo tempo dall’ex ministro Sergio Costa, mostravano una notevole incidenza della combustione delle biomasse domestiche sulla presenza di Pm10, il particolato e delle sostanze che contribuiscono alla sua formazione come gli ossidi di zolfo e di azoto, i Composti Organici Volatili e l’ammoniaca, ma c’è anche il traffico veicolare che incide.

Tuttavia c’è attesa da parte del Ministero della Transizione dei dati aggiornati sulle ultime rilevazioni effettuate, ma anche le risultanze del Centro Nazionale delle Ricerche nell’ambito di un apposito studio epidemiologico.

Per l’onorevole Federico, però, non ci si può fermare qui, ma bisogna integrare il tutto con ulteriori studi ed analisi, come quelli riguardanti la diossina nei terreni, oppure le sostanze nocive su animali, piante, cellule e tessuti viventi.

Infine, ma non ultimo, bisogna alleggerire la città di Venafro dal traffico veicolare, spingendo sulla variante Mignano Montelungo che già vanta uno studio di fattibilità avviato ed è già presente nel Contratto di Programma dell’Anas.

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