Pochi lo sanno, qualcuno se lo èdimenticato, ma a Campobasso, fino ad alcuni anni fa, era operativa una biblioteca assai importante, funzionale ed accogliente, di competenza della Provincia, che fu sacrificata dalla mancanza di fondi, dal rimpallo delle varie Istituzioni,che non seppero né vollero veramente accollarsi la sua gestione e che lasciò senza lavoro numerose persone, che, attraverso alcune cooperative, si occupavano della sua sopravvivenza.
La realtà fu davvero mortificante, nonostante proclami, promesse ed entusiasmi, la biblioteca chiuse e nessuno sembra avere avuto un qualche merito per la sua riapertura.
Vogliamo ricorda che essa è stata in funzione fin dalla seconda metà dell’ottocento, trovando un impulso da un cospicuo lascito librario, quello fatto da Pasquale Albino, avvocato, giornalista e bibliofilo, al quale la biblioteca fu dedicata.
L’anniversario della sua non operatività cade il primo settembre, che fu il giorno nel 2016 in cui si chiusero porte e cancelli e nessun scaffale più fu messo a disposizione dei tanti frequentatori e studiosi che utilizzavano i preziosi volumi conservati nelle sue stanze.
Dunque sette anni già passati, sette anni senza un solo segnale, nessuno sembra interessarsi alla sua concreta riapertura, né i Governi finora susseguitesi nella gestione del Paese, né l’intero corpo della Regione Molise, che pure, attraverso le sue figure istituzionali, si riempie la bocca di segni culturali, dimenticando che la Cultura si sviluppa dai libri, dalla capacità di leggerli e di apprendere la conoscenza e di far derivare da essi le migliori pratiche umane.
Niente di niente, perfino la maggior parte dei cittadini si è ormai assuefatta al peggio, disdegnando ogni possibilità di crescita culturale, tutti, tranne pochi irriducibili, che continuano ogni tanto a parlarne, a chiedere, perfino a pretendere.
Tra gli ultimi il sindacalista della UIL, Pasquale Guarracino, che torna a chiedere un impegno, immediato e necessario, all’intero Consiglio Regionale a che tuteli il patrimonio culturale e tutti coloro che negli anni hanno operato all’interno della Biblioteca Albino di Campobasso, una realtà che oggi assolutamente nessuno può permettersi di perdere, ma che nella sua nuova operatività rappresenterebbe uno dei momenti più utili e necessari per la crescita culturale e sociale del Molise.