Ormai è diventato un appuntamento fisso, quello a cui ci ha abituato la Confcommercio con una Giornata dedicata alla Legalità, in pratica alle forme illegali che incidono fortemente sulle imprese e sugli imprenditori.
Una situazione complessa, che però si concretizza attraverso la negativa presenza di enormi danni economici sul settore, una ricaduta sociale che presenta un alto conto negativo ed apre ai problemi.
Riguarda essenzialmente tutti i territori, dunque anche il Molise, con una omogeneità che mostra come siano in atto cambiamenti enormi, che incidono sul settore commerciale in modo pesantissimo.
Tra i problemi evidenziati quello dell’usura, che ha, tra i fenomeni illegali, conquistato un primato, attraverso segnali, che, nonostante leggi, leggine ed osservatori, sembra stia viaggiando perfino in crescita.
Di fatto i dati mostrano una situazione assai problematica:
una impresa su dieci percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza, in un contesto dove l’usura è il fenomeno illegale percepito in maggior aumento, il 26%.
Il trend è più marcato al Sud e nel commercio al dettaglio non alimentare, dove l’usura è indicata in crescita da oltre il 30% delle imprese.
Nelle loro dichiarazioni più di un commerciante su cinque ha sentito parlare di episodi di usura ed estorsione nella propria zona di attività; in particolare oltre il 10 per cento ne ha conoscenza diretta.
La percezione e il sentito dire sono più elevati al sud, con il 31%.
Sono comunque tanti gli imprenditori, il 16,5%, che hanno timore di essere esposti all’usura e al racket.
Intanto il 60% di loro ritiene giusto e necessario presentare le debite denunce, il 30% dichiara che non saprebbe cosa fare, mentre il 5 % pensa di non poter far nulla.
Un ultimo dato, abbastanza significativo, è quello relativo al fatto che sei imprese su dieci si sentono penalizzate dall’abusivismo e dalla contraffazione, soprattutto a causa della concorrenza sleale e della riduzione del fatturato.