Tra scioperi e proteste, le nefaste conseguenze del caro carburanti

È diventata ormai consuetudine, per tanti lavoratori, controllare quotidianamente i prezzi dei carburanti, perché, in questo ultimo periodo, stanno crescendo a dismisura, registrando livelli record, mai raggiunti finora.

In effetti è un problema per chi ci lavora con i carburanti, per chi usa tanta quantità di gasolio e benzina per gli affari quotidiani, gente come gli autotrasportatori, che per muovere i loro camion stanno tirando fuori tanti quattrini in più per fare il pieno ai loro mezzi di trasporto, parliamo dei pescatori, che ugualmente vedono moltiplicare le spese per fare uscire in mare le loro barche, indichiamo le difficoltà degli agricoltori, che vedono aumentati i costi di produzione, ma non certo in egual misura i ricavi.

Una situazione davvero difficile, che sta alla base dello sciopero, da lunedì, degli autotrasportatori, che si fermano per l’intera giornata, bloccando di fatto i rifornimenti nei mercati delle derrate alimentari e dei prodotti basilari per la vita di tutti.

Una protesta che chiede al Governo soluzioni, sostegni economici, rimesse che servono alla sopravvivenza, che permettano la continuità e la garanzia del lavoro.

Una questione che accomuna tutte queste categorie di gente che lavoro, come i pescatori, che sono, oggi, davvero vicini al tracollo.

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