Troppi dubbi sul decesso dell’operaio Michele Calabrese; chiedono la verità i familiari

I familiari di Michele Calabrese chiedono alla Magistratura di conoscere la verità dei fatti. L’operaio bojanese la scorsa settimana è rimasto vittima di un fatale incidente sul lavoro nel piazzale esterno dell’azienda matesina Edilforniture, schiacciato da una pesante lastra di marmo.
Nonostante i disperati tentativi di strapparlo alla morte, il 43enne è spirato durante la corsa verso l’ospedale Cardarelli, gettando nello sconforto la famiglia. Il magistrato della Procura di Campobasso ha ritenuto sufficiente la sola ricognizione cadaverica esterna; Michele Calabrese è infatti deceduto a causa dei traumi da schiacciamento al collo e sulle spalle che non gli hanno lasciato scampo.
Sulla triste vicenda la Magistratura di viale Elena ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. Vogliono vederci chiaro i congiunti dell’operaio non convinti che la lastra sia scivolata e sia caduta da un pesante camion. Alcuni elementi lasciano invece presumere che l’incidente sia stato dovuto a un errore da parte dell’addetto al muletto, oppure a una non corretta imbracatura o se si sia proprio spezzata una delle brache con cui il blocco era stato assicurato, con conseguente sbilanciamento del carico.
Lo Studio 3a di Bari, vicino alla famiglia dello scomparso Calabrese, ha acquisito la documentazione medica e monitorerà da vicino le indagini coordinate dal Pubblico Ministero Francesco Santosuosso.

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