Le piccole realtà dei paesi interni fanno i primi passi per fermare lo sfruttamento del paesaggio naturale e delle campagne dalla presenza di troppi pali eolici. Contro nuovi aerogeneratori si stanno muovendo al confine tra la Daunia e la provincia di Campobasso.
Assieme amministratori, ma anche privati cittadini, per cercare di bloccare quello che loro vedono in uno scempio dell’ambiente, poco sostenibile con il territorio e perché a beneficiarne economicamente saranno società di fuori regione. Alla prima chiamata hanno risposto le comunità di Riccia e Gambatesa per il Molise e Carlantino e Celenza Valfortore per la provincia di Foggia. In questo lembo di terra che affianca il fiume Fortore è in atto un progetto di un mega parco eolico contro il quale si sono schierate le comunità locali a cavallo delle 2 regioni.
I sindaci dei rispettivi Comuni si oppongono a questa strategia industriale che, come nel caso dell’invaso artificiale di Occhito, ha portato pochissimi benefici alla collettività del posto. Territori relegati a periferia e niente più, soprattutto per la Puglia, ampiamente spopolati e dalla bassa percentuale di natalità, occupazione e servizi.