Nuovo allarme inquinamento ambientale a Venafro e dintorni. Oltre 33 sforamenti delle pericolose polveri sottili accertati dall’Arpa nella cittadina al confine con Campania e Lazio dall’inizio di gennaio e non c’è ancora il registro tumori.
Dalla giunta a Palazzo Cimorelli le opposizioni chiedono un tavolo di concertazione sull’inquinamento da smog con il fine di tutelare la salute della gente. Ed ancora che il primo cittadino Alfredo Ricci intimi all’ente Regione di implementare il Registro Tumori utile al monitoraggio degli effetti nocivi dell’inquinamento sulla salute pubblica.
Amministratori e cittadini venafrani infine rivolgono l’appello all’Arpa per la sistemazione di ulteriori centraline di rilevamento della salubrità dell’aria e a fornire in Municipio i dati relativi ad eventuali sforamenti dei parametri di legge. Venafro rischia di passare a città fuori norma con ancora 2 sforamenti di microparticelle nocive a bronchi e polmoni e causa di possibili tumori all’apparato respiratorio.