Peculato, truffa aggravata, estorsione e autoriciclaggio sono i reati contestati al broker molisano Gianluigi Torzi, arrestato su ordine dell’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale Vaticano dopo un interrogatorio proprio all’imputato. Il motivo del provvedimento è legato a delle vicende sulla compravendita di un immobile a Londra con il coinvolgimento di una rete di società in cui non sono mancati alcuni Funzionari della Segreteria di Stato. Un acquisto fatto con le donazioni dell’obolo di San Pietro. Torzi, secondo le accuse, avrebbe fatto da intermediario nell’operazione dal valore di 200 milioni di dollari.
Secondo la legge Vaticana, il molisano, che ora si trova ristretto nella caserma del Corpo della Gendarmeria, rischia fino a 12 anni di reclusione.
Intanto, il nome di Torzi è conosciuto anche negli ambienti regionali. Da sempre a capo di diverse società di cui ne è attualmente pure l’amministratore delegato, è salito agli onori delle cronache soprattutto per un affare immobiliare con l’ex governatore del Molise, Paolo di Laura Frattura. La famosa di casa di Termoli sulla quale si è aperto un lungo contenzioso.