Presenze ferme al 30% rispetto al mese di luglio dello scorso anno ma le prenotazioni per agosto appaiono positive con percentuali che si avvicinano al 70%. La burrasca del Covid 19 è ancora in corso e flagella il sistema dell’ospitalità molisana, così come quella italiana, come attesta il consuntivo del mercato turistico alberghiero relativo al mese di giugno 2020 che ha registrato un calo delle presenze dell’80,6% sempre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Numeri offerti dell’Osservatorio Federalberghi che monitora mensilmente un campione di circa duemila alberghi.
Per diversi operatori grandi difficoltà nel partecipare al click day regionale, negativa anche la richiesta per ricevere il rimborso nazionale sui dispositivi di protezione individuale.
Ultima settimana di cassa integrazione, invece, per parte dei dipendenti che da marzo ne hanno usufruito in maniera completa o intermittente.
Inoltre, i flussi dall’estero risultano ancora paralizzati. Tanti italiani hanno poi consumato le ferie durante il periodo di fermo, altri hanno visto il proprio reddito ridotto a causa della cassa integrazione o della contrazione dei consumi e dal blocco delle attività. Ad incidere poi, pure la riduzione della capacità dei mezzi di trasporto, la cancellazione degli eventi e i timori di varia natura che comprensibilmente animano le persone.
Punte di maggior sofferenza si registrano per il turismo delle città d’arte e il turismo d’affari, ma anche nelle classiche mete delle vacanze, al mare, in montagna e alle terme, si è ben lontani da una parvenza di normalità.