79 milioni di euro. È questa la cifra che Enel Energia – sanzionata dal Garante della Privacy – dovrà pagare. La causa che ha determinato la decisione è stata la grave carenza della compagnia nel trattamento dei dati personali degli utenti acquisiti attraverso il cosiddetto telemarketing.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza gli operatori acquisivano illecitamente gli elenchi dei clienti, contattandoli per un cambio di gestore verso Enel Energia. Nulla di strano se non fosse che queste società non avevano alcun contratto di collaborazione o prestazione con quest’ultima. In sette anni ad Enel Energia, in questo modo, sono arrivati quasi 10 mila contratti, stipulati da quasi 600 clienti.
L’Autorità ha, dunque, costatato la mancanza di sistemi realmente sicuri per la tutela dei dati personali, motivo per il quale ha emesso una sanzione così alta. L’episodio accende i riflettori sulle vendite telefoniche, sempre più frequenti, e su un utilizzo scorretto dei dati. Irregolarità che, Confconsumatori riscontra quotidianamente.
“Confconsumatori – ha dichiarato Antonio Vinciguerra, responsabile Energia dell’associazione molisana – osserverà l’evolversi della vicenda, per assicurare una corretta tutela dei consumatori coinvolti”.
“Questa è la prova – ha concluso – che la richiesta rivolta al Governo e al Parlamento da tutte le associazioni nazionali a tutela dei consumatori di sospendere il telemarketing e il teleselling in materia energetica è giusta e sacrosanta”.