Tutelare il patrimonio agricolo dalla realizzazione di impianti fotovoltaici

Il consumo di terreni agricoli per nuove installazioni energetiche rappresenta una perdita irreversibile per il settore primario e le sorti dell’allevamento.
Sul litorale adriatico, nei giorni scorsi, è stata approvata la realizzazione dell’ennesimo impianto fotovoltaico. Privare il Basso Molise dei suoi terreni più fertili per favorire il fotovoltaico aggrava ulteriormente la necessità di importare dall’estero soprattutto grano e latte.
L’agricoltura è un comparto da difendere per le future generazioni e per lo stesso ambiente naturale. Le campagne non possono essere sostituite e il loro consumo rappresenta una perdita troppo pesante. Per garantire un futuro sostenibile, sarà d’obbligo sostenere il patrimonio agricolo e paesaggistico regionale e dell’intero Paese.
Ma in Molise purtroppo il suo territorio ha già triplicato la produzione di energia rispetto ai consumi interni, nonostante questo le autorizzazioni per nuovi impianti fotovoltaici sono in crescita e ignorano gli effetti devastanti sulla biodiversità e anche sul possibile sviluppo turistico delle 2 province.
Il settore primario non è solo fonte di reddito, ma uno strumento per salvaguardare la natura che ci circonda e frenare i dissesti franosi, alluvioni e allagamenti. La decisione della Amministrazione Regionale di vendere alle società energetiche terreni fertili per le coltivazioni e la zootecnia rappresenta quindi una pericolosa perdita per i terreni molisani.